Gastroscopia - Citarella Cinzia
Gastroscopia

La gastroscopia è un esame che consente al medico di guardare direttamente all’interno di esofago, stomaco e duodeno, rilevando eventuali patologie.

Si utilizza una sonda, il gastroscopio, un tunisino lungo e flessibile di diametro di circa un centimetro, con una telecamera o delle lenti (fibre ottiche) e una luce in punta.

Viene introdotta delicatamente attraverso la bocca, fino a raggiungere il duodeno. Le immagini riprese dal gastroscopia vengono visualizzate su uno schermo.

L’esame non procura dolore ma solo un modesto fastidio all’introduzione dello strumento. Per tale motivo può essere somministrata una piccola dose di sedativo liquido o una compressa per l’anestesia locale della gola.

Durante l’esame – che dura di solito una ventina di minuti – si può effettuare una biopsia della mucosa gastrica per la diagnosi immediata all’infezione da helicobacter pylori, batterio che causa la gastrite, l’ulcera peptica ecc.

A cosa serve la gastroscopia

La gastroscopia viene richiesta per tutte le problematiche relative alla parte superiore dell’apparato digerente, come: bruciori di stomaco, dolori addominali, deglutizione difficile e dolorosa, nausea, emorragie.

E’ un esame che permette di scoprire eventuali patologie nascoste – come i tumori – e di verificare l’origine di comuni disturbi a carico del tubo digerente, come:

  • gastrite
  • reflusso
  • esofagite
  • ulcera gastrica e duodenale.

A volte, la gastroscopia viene eseguita per monitorare l’evoluzione di una malattia già diagnosticata e l’efficacia terapeutica.

Inoltre, tramite il gastroscopia, si possono iniettare medicamenti per arrestare un’emorragia, si può rimuovere un polipo, si può inserire una protesi per correggere una stenosi, si possono arrestare emorragie ecc.

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